In questi anni di cambiamenti rapidi del tessuto sociale, di crisi economica e morale, educare diventa sempre più difficile. Il genitore è lui stesso disorientato e questo si ripercuote inevitabilmente sul bambino.Numerose le scuole che offrono la possibilità alle famiglie di poter consultare uno psicologo, per chiedere un consiglio su come poter affrontare e risolvere determinati problemi legati alla crescita del bambino. Negli anni sempre più frequenti i casi di bambini iperattivi od abulici, ed insegnare a scrivere in un italiano corretto, diventa il minore dei problemi per il docente degli anni 2000. Personalmente quando nel corso degli anni è stato chiesto il mio parere, durante il colloquio, a parte qualche consiglio, dettato dal buon senso in educazione, più che da specifiche competenze, mi sono limitato al mio ruolo che è quello per cui sono pagato, fare il maestro. Ho tuttavia seguito l'evolversi di determinate situazioni di malessere degli alunni ed ho avuto l'opportunità di vedere il dopo, sia nell'evolversi in positivo, sia nell'evolversi in negativo delle stesse. E' innegabile che l'intervento dello psicologo o del neuropsichiatra infantile capace possa aver inciso in modo talvolta determinante nel ridare ad un bambino la fiducia nella vita e di conseguenza la gioia ad un papà o ad una mamma nel rivedere il sorriso nel volto del proprio figlio. Questo è potuto accadere quando da parte del professionista, senza tanti fronzoli, si andava dritti al sodo del problema e prima del colloquio con il bambino, venivano ascoltati i genitori. In seguito, talvolta dopo diversi incontri, lo psicologo incontrava il bambino per ascoltarlo e trovare soluzioni concrete.
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