Vita in campagna
L'inverno si rientrava in cucina con gli zoccoli pesanti di terra, le mani scorticate e la spalla rotta dall'aratro, poi, voltate quelle stoppie era finita.
E cadeva la neve.
Si passavano tante ore a mangiare le castagne, a vegliare, a girare le stalle, che sembrava fosse sempre domenica.
Mi ricordo l'ultimo lavoro dell'inverno e il primo dopo la merla.
Mi ricordo quei mucchi neri, bagnati, di foglie e di meligacce che accendevamo e fumavamo nei campi e sapevano già di notte e di veglia, o promettevano per l'indomani il bel tempo.
Cesare Pavese (tratto da "La luna e i falò")
Immagine: artifexlibris
L'inverno si rientrava in cucina con gli zoccoli pesanti di terra, le mani scorticate e la spalla rotta dall'aratro, poi, voltate quelle stoppie era finita.
E cadeva la neve.
Si passavano tante ore a mangiare le castagne, a vegliare, a girare le stalle, che sembrava fosse sempre domenica.
Mi ricordo l'ultimo lavoro dell'inverno e il primo dopo la merla.
Mi ricordo quei mucchi neri, bagnati, di foglie e di meligacce che accendevamo e fumavamo nei campi e sapevano già di notte e di veglia, o promettevano per l'indomani il bel tempo.
Cesare Pavese (tratto da "La luna e i falò")
Immagine: artifexlibris