I due cani
Un uomo che aveva due cani, ne addestrò uno alla caccia, mentre insegnò all'altro a diventare un cane da guardia. Ogni volta che quello da caccia usciva in cerca di prede e catturava qualcosa, il padrone gettava una parte del bottino anche all'altro. Ma il cane da caccia finì per indignarsi e si mise a rimproverare il compagno, il quale, mentre lui per parte sua andava fuori ad affannarsi tutto il santo giorno, senza far niente godeva di quelle fatiche.
- Non lamentarti di me - replicava il cane da guardia - prenditela piuttosto con il padrone, che non mi ha insegnato a lavorare, ma a vivere dei frutti del lavoro altrui.
Nello stesso modo i ragazzi pigri non vanno rimproverati, se sono resi tali dai genitori.
Esopo
Analisi del testo
Un uomo che aveva due cani, ne addestrò uno alla caccia, mentre insegnò all'altro a diventare un cane da guardia. Ogni volta che quello da caccia usciva in cerca di prede e catturava qualcosa, il padrone gettava una parte del bottino anche all'altro. Ma il cane da caccia finì per indignarsi e si mise a rimproverare il compagno, il quale, mentre lui per parte sua andava fuori ad affannarsi tutto il santo giorno, senza far niente godeva di quelle fatiche.
- Non lamentarti di me - replicava il cane da guardia - prenditela piuttosto con il padrone, che non mi ha insegnato a lavorare, ma a vivere dei frutti del lavoro altrui.
Nello stesso modo i ragazzi pigri non vanno rimproverati, se sono resi tali dai genitori.
Esopo
Analisi del testo
- Chi sono i protagonisti della storia?
- Cosa insegnò il padrone ai due cani?
- Come ricompensava l'uomo i due cani?
- Perché uno dei cani si lamentava con l'altro?
- Di chi era la colpa secondo il cane da guardia?
- Qual è la morale di questa favola?
Approfondimenti grammaticali
- Sottolinea i nomi presenti nel brano
- Indica i soggetti presenti nelle seguenti proposizioni: "Nello stesso modo i ragazzi pigri non vanno rimproverati, se sono resi tali dai genitori."
- Trasforma nella seguente frase il discorso diretto in discorso indiretto: " - Non lamentarti di me - replicava il cane da guardia - prenditela piuttosto con il padrone, che non mi ha insegnato a lavorare, ma a vivere dei frutti del lavoro altrui."
(Classe quinta II quadrimestre - prima media)