Tema
La gita all'acquario di Genova
"Su, su! Entrate!" Ecco il maestro Ercole invitarci tutti a salire sul pullman che ci avrebbe portato a Genova. Sono tentato di mangiare il sedile, da tanto sono emozionato.
Finalmente, dopo un'ora circa di viaggio, giungemmo a Genova. Un caos di auto, filobus, camion, scooter, moto ...
Quando fummo davanti all'acquario, andammo a timbrare i biglietti per la gita in battello nel grande porto, che si suddivideva in due parti: Porto Nuovo e Porto Vecchio. Il timoniere faceva da guida - informatore, e ci spiegò argomenti molto interessanti. Questa "passeggiata ci mise un certo languore, quindi, ritornati a terra, ci fermammo davanti ad un tendone, ove poi mangiammo, e acquistammo vari oggetti dai marocchini.
Infine, passammo alla parte più bella e interessante della gita: la visita all'acquario di Genova, il più grande d'Europa. C'erano moltissime varietà di pesci, racchiusi in vasche enormi. Alcune di queste specie erano molto interessanti: lo squadro, la zencka neozelandese, la stecha tropicale, che, nonostante la mia avanzata conoscenza sui pesci, non conoscevo. Nella vasca delle foche si trovavano delle mirabili rocce, tra cui esse sfrecciavano veloci.
Gli squali non erano da soli, avevano per compagnia altri pesci, non la specie che di solito essi ghermiscono. Attraversato il corridoio con vari portaoggetti marini, arrivammo al piano di sopra, alla vasca dei pinguini: ve ne era uno nuovo, che scodinzolava continuamente con un simpatico movimento. Dalla parte opposta, vi erano i delfini, che, per ottenere del cibo si esibirono in delle spettacolari piroette. Verso la fine dell'acquario visitammo una piccola sala con una moltitudine di vasche a forma di colonna, ove si potevano distinguere specie non comuni nei nostri mari, ai quali scattammo molte foto.
E questo non basta, vi erano anche molte specie vegetali tra cui la "Migalis Avicularis", un ragno che vive nella fascia centro meridionale del Brasile orientale, velenosissimo e grosso venti centimetri.
Usciti dall'acquario ci recammo a fare acquisti, erano bellissimi: i souvenir, macchinari del moto perpetuo, mappamondi, penne, matite ...
Quando tornammo nel pullman, non cantammo molto, forse perché eravamo stanchi. Arrivammo a Imperia, dove dovemmo aspettare un po' i genitori.
Fino ad adesso questa esperienza è stata la più bella della mia vita e non me la scorderò mai più.
Stefano, classe quinta
Traccia del componimento
La gita all'acquario di Genova
Introduzione
Introduco l'argomento della gita, iniziando da quando siamo saliti sul pullman, ed evidenzio le mie emozioni anche attraverso l'uso della metafora.
Parte centrale
Racconto le varie fasi della gita seguendo un ordine cronologico e cercando di richiamare alla mente tutto ciò che più mi ha colpito, interessato, emozionato, ed entrando nel particolare.
Conclusione
Concludo con una o più frasi che sintetizzano la giornata trascorsa.
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