Su tutto e su tutti, pei cieli purissimi e per la terra nuda è una sinfonia meravigliosa senza voci, senza suoni, senza colori.
La sinfonia bianca ...
Si credeva l'inverno un orco, o una fata, un mago o una strega che venissero da sentieri lontani lontani senza fonti e senza approdi. si credeva che portassero slitte colme di dolci e di giocattoli e di tante piccole cose, e che scendessero dal cielo, come la neve; come gli esili fiocchi bianchi che morivan nella piccola mano che li raccoglieva, come si prendon le farfalle a primavera.
L'inverno ritorna a ogni giro di anni e ha la sua ghirlanda di ghiaccioli e di neve, la sua corona di stellette e di leggende, le sue poesie e le sue canzoni, il suo fascino e la sua bellezza.
N. Salvaneschi
L'autore in questa magnifico brano utilizza la metafora e la similitudine quale strumento di descrizione e di interpretazione dell'inverno. Ricerchiamole nel testo ed evidenziamole in rosso.
L'inverno
Su tutto e su tutti, pei cieli purissimi e per la terra nuda è una sinfonia meravigliosa senza voci, senza suoni, senza colori.
La sinfonia bianca ...
Si credeva l'inverno un orco, o una fata, un mago o una strega che venissero da sentieri lontani lontani senza fonti e senza approdi. si credeva che portassero slitte colme di dolci e di giocattoli e di tante piccole cose, e che scendessero dal cielo, come la neve; come gli esili fiocchi bianchi che morivan nella piccola mano che li raccoglieva, come si prendon le farfalle a primavera.
L'inverno ritorna a ogni giro di anni e ha la sua ghirlanda di ghiaccioli e di neve, la sua corona di stellette e di leggende, le sue poesie e le sue canzoni, il suo fascino e la sua bellezza.
N. Salvaneschi
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