Cerere, dea romana dei campi e dei raccolti, era rappresentata con le mani colme di spighe e di papaveri. Nelle sue feste si celebravano la gioia e l'abbondanza.
Ma un giorno l'unica sua figlia, Proserpina, fu rapita da Plutone, che la sposò e la condusse nel regno sotterraneo, in profonde grotte senza sole. Cerere, allora, si strappò la corona di spighe di grano e di colorati frutti e girò disperata per il mondo in cerca della figlia. Aveva rinunciato a proteggere la Terra.
In quel periodo i campi non diedero messi e sugli alberi non maturarono frutti. Perciò gli uomini, minacciati dalla fame, si rivolsero a Giove. Questi ordinò al re del mondo sotterraneo di lasciare che Proserpina tornasse da sua madre, ma Plutone non voleva che la sua sposa lo abbandonasse. Alla fine fecero un patto: ogni anno Proserpina avrebbe passato sei mesi nell'oscuro regno del suo sposo (sulla terra sarebbe stato il tempo dei rami spogli e dei gelidi campi) e sei mesi con la madre Cerere che, per la gioia, avrebbe di nuovo fatto germogliare e maturare il grano, fiorire e fruttificare gli alberi. Con Proserpina, sulla Terra, sarebbero tornati i giorni della primavera e dell'estate.
Analizziamo il testo ed elaboriamo un riassunto.
- Chi era Cerere?
- Cosa si celebrava nelle sue feste?
- Cosa accadde un giorno a sua figlia Proserpina?
- Da chi fu rapita e dove venne portata?
- Come reagì Cerere? Dove si recò?
- Cosa accadde alla Terra?
- A chi chiesero aiuto gli uomini?
- Cosa ordinò Giove a Plutone? Come reagì quest'ultimo?
- Quale patto fecero?
- Cosa fece Cerere? Cosa accadde alla Terra?
(classe quinta - prima media)
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