La camicia sporca
Il signor Veneranda si affacciò allo sportello della banca.
"Me la può cambiare" chiese il signor Veneranda gettando davanti all'impiegato una camicia spiegazzata.
"Come?" chiese l'impiegato sbalordito.
"Ho detto" continuò il signor Veneranda indicando la camicia "se me la può cambiare".
"Ma io ..." balbettò l'impiegato.
"Ma lei cosa?" chiese il signor Veneranda. "Non vorrà mica dire che lei non cambia mai la camicia per caso? Sarebbe un bello sporcaccione. Del resto dia qui. Non c'è mica solo questo sportello".
"Lei" chiese il signor Veneranda all'altro impiegato "se la camicia è sporca, la cambia?".
L'impiegato guardò il signor Veneranda stupito.
"Certamente" disse.
"Bene" fece il signor Veneranda "allora mi cambi questa" e gettò la camicia davanti all'impiegato.
"Eh ma" balbettò l'impiegato prendendo la camicia con due dita e porgendola al signor Veneranda.
"Eh ma" gridò il signor Veneranda riprendendo la camicia "anche lei? Tutti così, questa gente!
Quando si domanda se cambiano la camicia quando è sporca dicono tutti di sì, poi in realtà non la cambia nessuno. Sono tutti degli sporcaccioni".
Il signor Veneranda, riprese la sua camicia e se ne andò brontolando contro l'igiene di certa gente.
Carlo Manzoni
Lettura e comprensione del testo
- Che cosa vuol cambiare il signor Veneranda?
- Su quale argomento nasce l'equivoco?
- Cosa conclude alla fine il signor Veneranda?
- Che cosa avrebbe potuto rispondere l'impiegato?
- Ti è piaciuto questo racconto? Perché?
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Foto di Ryan McGuire da Pixabay