Il risveglio della terra
La terra si era addormentata. Una lunga pioggia leggera è scesa a cullare la fine del suo sonno. Lei sentiva ma ancora non si svegliava. Dolce dormire. Sorrideva, dietro le palpebre chiuse, a sentirsi frugare fra l'erba, a sentirsi toccare le violette nascoste.
Picchiettandola colle lunghe dita leggere, la pioggia le faceva il solletico, e le diceva pian piano: destati; e mormorava svegliati; e poi su, su, è l'ora, vestiti.
E la terra fingeva ancora di dormire, perché nulla era più dolce di quella carezza leggera e di quel dormiveglia.
Alla fine ha aperto gli occhi delle margheritine ed è rimasto un odore di terra bagnata nei giardini.
A. Campanile
Lo scrittore personifica la terra all'arrivo della primavera proprio come fosse una persona che si risveglia, che si crogiola nel letto.
Individuiamo le numerose metafore presenti nel brano ed evidenziamole.
Il risveglio della terra
La terra si era addormentata. Una lunga pioggia leggera è scesa a cullare la fine del suo sonno. Lei sentiva ma ancora non si svegliava. Dolce dormire. Sorrideva, dietro le palpebre chiuse, a sentirsi frugare fra l'erba, a sentirsi toccare le violette nascoste.
Picchiettandola colle lunghe dita leggere, la pioggia le faceva il solletico, e le diceva pian piano: destati; e mormorava svegliati; e poi su, su, è l'ora, vestiti.
E la terra fingeva ancora di dormire, perché nulla era più dolce di quella carezza leggera e di quel dormiveglia.
Alla fine ha aperto gli occhi delle margheritine ed è rimasto un odore di terra bagnata nei giardini.
A. Campanile
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