Oggi 5 ottobre è la giornata mondiale degli insegnanti: quest'anno il tema è insegnare in libertà. Questo principio, in Italia, è sancito dall'articolo 33 della Costituzione "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato", ed è, a mio parere, vincolante e sancisce un principio fondamentale per una scuola di effettiva qualità. Il Collegio Docenti può proporre, ma non imporre. Tenetelo sempre presente quando vi sentite asfissiate dalla burocrazia in educazione, dall'uniformità che appiattisce l'intelligenza. E' meglio la diversità nella condivisione, l'amore per il proprio lavoro, consapevoli di quanto, per educare alla libertà, sia necessario essere liberi.
“La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…”
Piero Calamandrei
Le dieci regole per una scuola di qualità
- Aumentare gli stipendi ai docenti.
- Diminuire i poteri del Dirigente Scolastico.
- Abolire gli organi collegiali.
- Favorire la libertà d'insegnamento.
- Costruire nuove scuole.
- Diminuire il numero di alunni per classe (max 23).
- Eliminare l'inutile (e dannosa) burocrazia.
- Aumentare le ore di sostegno ai bambini diversamente abili.
- Investire sulle nuove tecnologie e l'apprendimento della lingua inglese.
- Insegnare alla perfezione la lingua italiana.
(e.b.)
Immagine Google