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Perché si dice sapere di non sapere è sapere (Socrate)

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Socrate e Sapientino


Nell'antica città di Atene viveva un discepolo di Socrate, Sapientino, il quale, nonostante i ripetuti insegnamenti del suo Maestro, riusciva ad imparare ben poco. Durante lo studio era solito pensare, gonfio d'orgoglio:
Che m'importa di studiare il mare e i monti, con la mia intelligenza mi basta guardare la Terra per capire che è solo una grande tavola con tanta acqua e qualche asperità, tutto qui cosa c'è da sapere d'altro”.
E il cielo? Non è altro che aria colorata d'azzurro”.
Il Sole? E' un enorme palla infuocata da tanta legna”. Basta ragionare, non serve leggere e studiare.
Nel buio della notte osservava la luna e le stelle:
Non sono altro che grandi fiaccole degli dei accese per illuminarci, è tutto molto semplice basta essere intelligentissimi come me e ragionarci un po' sopra”.
Una mattina Socrate gli domandò:
Com'è nata la ruota?”.
Ma da nessuno, c'è e basta”.
Il Maestro scosse il capo:
No, non è così”. Rispose con tono deciso.
Sapientino diventò rosso dalla vergogna e con voce flebile disse:
Non lo so …”.
Bene, questa è una buona risposta, da adesso puoi incominciare ad imparare. Oggi hai messo un piede nel meraviglioso mondo della conoscenza: hai capito di non sapere, ora sai già qualcosa di molto importante”.
Sapientino, da quel momento, cominciò ad imparare ed a trovare le giuste risposte ai perché della vita di ogni giorno.

Ercole Bonjean 


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