Tema
La gita all'acquario di Genova
Quella mattina, dopo essere stata sveglia nel letto per quasi mezzora, mi alzai agitatissima e cominciai a saltare di qua e di là: non vedevo l'ora di partire.
Arrivai alla pensilina quando il pullman si era appena fermato; poco dopo partimmo salutando con la mano le mamme e i papà.
Durante il viaggio ci divertimmo moltissimo: certi bambini cantavano al microfono e tra un applauso e una risatina tornavano al loro posto con le guance rosse per la vergogna.
Arrivati a Genova, incontrammo altre scuole che erano in gita, come noi, all'acquario.
Vicino al porto ci imbattemmo in due ragazzine, forse zingare, che rubarono il portafoglio al maestro: noi eravamo più preoccupati di lui.
Poi ci imbarcammo su un battello per visitare il porto, un porto grandissimo.
finito il giro, tutti molto affamati, mangiammo su delle gradinate, vicino alla pista del pattinaggio sul ghiaccio.
Terminato il pranzo ci dirigemmo verso l'acquario. Quando entrammo, vidi davanti a me molte vasche che espandevano una luce chiara.
Alcune vasche erano veramente ampie, con delle rocce e delle alghe per far sentire la specie nel loro ambiente naturale. In una di queste vi erano delle foche con la pancia bianca e il dorso a macchie marroni; una di esse era veramente grassa e, a mio parere era la più bella.
Mi piacque meno quella degli squali: una vasca con della sabbia, sotto cui vi erano due squadri: specie di squali che però stanno sotto la sabbia.
più avanti vedemmo una tartaruga che dormiva sotto uno scoglio. Noi la guardavamo incantati e lei, quando si accorse di essere osservata, se ne andò.
In un'altra vasca, quella che mi colpì di più, vi erano i delfini che si esibivano in acrobazie. Mi sembravano animali molto intelligenti: scomparivano e poi con una rincorsa saltavano e con uno "splash" si rituffavano in acqua.
Di fronte ai delfini c'era la vasca più simpatica: quella dei pinguini; una vasca stretta e stracolma di alghe che la rendevano ancora più piccola.
C'erano edlle vasche che sembravano delle colonne trasparenti, dove si evidenziavano dei pesci dai colori sfolgoranti.
Finita la visita andammo a comprare dei souvenir che, a dire la verità, erano molto cari.
Alle tre e dieci salimmo sul pullman, dove però, essendo un po' stanchi, cantammo meno che all'andata.
Quando arrivai a casa ero molto stanca, infatti alle nove sognavo già.
(Marta, classe quarta)
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