Quale miglior regalo per la festa del papà se non una bella descrizione. Ve ne propongo alcune che non è detto non possano essere utili quale spunto per la didattica del periodo.
Il mio papà si chiama Pietro ma tutti lo chiamano Lucio.
La corporatura del mio papà è grossa e l'altezza è media. I capelli sono di color nero molto ricci e sembrano un cespuglio in crescita. Gli occhi sono scuri dolci e teneri. Il naso è grossino, ma dritto e la bocca carnosa molto espressiva. E' di umore sempre allegro, è sorridente e simpatico. Si arrabbia con mio fratello quando non mi lascia in pace, allora lì si che minaccia grossi castighi. La cosa che mi piace di mio papà è che lui dice sempre di "sì". Domenica 31 marzo 1996 eravamo andati a Pieve di Teco perché mia nonna che abita lì ci aveva avvertito che c'era "il mercatino dell'antiquariato". Io avevo visto una carta telefonica che mi aveva colpito molto. Allora chiesi a mio papà: "Papà mi compri quella carta telefonica?".Mio papà ci pensò su e rispose: "Sì".
Vorrei che tutti i papà dicessero sempre di sì ai propri figli.
Insomma mio papà dice sempre di "sì".
Il mio papà
Il mio papà si chiama Attilio ed esercita la professione di medico.
E' molto alto, è abbastanza robusto e porta gli occhiali perché è un po' miope. Papà ha in testa una bella chioma nera paragonabile a un pneumatico e i capelli lisci si possono anche spartire. Ha gli occhi di color marrone, il naso regolare e la bocca larga carnosa.
Il mio papà non è severo, ma esigente; posso anche dire che è molto simpatico e generoso.
papà quando lo vedo uscire per andare a lavorare è vestito con una giacca rossa, dei pantaloni scuri, poi porta una camicia bianca con sopra un gilet.
Un giorno io avevo rosicchiato il sedile dell'auto nuova. Allora mi aspettavo una punizione assai severa, invece mio padre non mi punì ma mi sgridò soltanto.
Quel giorno mio padre si rivelò un caro amico.
Il mio papà
Ecco entrare papà in casa tutto bagnato! Oggi piove, ma il mio papà va lo stesso in moto perché dice: "Trovo prima il posto quando vado negli uffici". Si chiama Gianni.
Ha la corporatura leggermente robusta ed è abbastanza alto. Ha i capelli di colore nero, gli occhi di colore grigio-verde come il mare, il naso è normale, il viso è ovale. Porta gli occhiali come me. Io gli voglio bene perché è paziente, gioca volentieri e io a volte ne approfitto.
E' gentile, sensibile e non si arrabbia quasi mai.
Una domenica quando mi svegliai mio papà mi disse: "Preparati andiamo a giocare a tennis". Io mi preparai e partimmo. Arrivammo al campo di tennis e mi mostrò la racchetta nuova e le palline. Io non sapevo giocare ma lui con la sua pazienza e disponibilità mi disse come fare e pian piano imparai a giocare e adesso ci divertiamo un sacco.
Quella domenica non me la dimenticherò mai perché papà si è dimostrato veramente buono.
Il temi sono tratti dal libro "Il maestro sembra un clown" di Ercole Bonjean ed. CEI novembre 1996.
Link correlati a questo post:
Il testo descrittivo
La descrizione soggettiva ed oggettiva
La descrizione di animali
Il testo narrativo
Il testo argomentativo
Il testo poetico
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Tema
Il mio papàIl mio papà si chiama Pietro ma tutti lo chiamano Lucio.
La corporatura del mio papà è grossa e l'altezza è media. I capelli sono di color nero molto ricci e sembrano un cespuglio in crescita. Gli occhi sono scuri dolci e teneri. Il naso è grossino, ma dritto e la bocca carnosa molto espressiva. E' di umore sempre allegro, è sorridente e simpatico. Si arrabbia con mio fratello quando non mi lascia in pace, allora lì si che minaccia grossi castighi. La cosa che mi piace di mio papà è che lui dice sempre di "sì". Domenica 31 marzo 1996 eravamo andati a Pieve di Teco perché mia nonna che abita lì ci aveva avvertito che c'era "il mercatino dell'antiquariato". Io avevo visto una carta telefonica che mi aveva colpito molto. Allora chiesi a mio papà: "Papà mi compri quella carta telefonica?".Mio papà ci pensò su e rispose: "Sì".
Vorrei che tutti i papà dicessero sempre di sì ai propri figli.
Insomma mio papà dice sempre di "sì".
Il mio papà
Il mio papà si chiama Attilio ed esercita la professione di medico.
E' molto alto, è abbastanza robusto e porta gli occhiali perché è un po' miope. Papà ha in testa una bella chioma nera paragonabile a un pneumatico e i capelli lisci si possono anche spartire. Ha gli occhi di color marrone, il naso regolare e la bocca larga carnosa.
Il mio papà non è severo, ma esigente; posso anche dire che è molto simpatico e generoso.
papà quando lo vedo uscire per andare a lavorare è vestito con una giacca rossa, dei pantaloni scuri, poi porta una camicia bianca con sopra un gilet.
Un giorno io avevo rosicchiato il sedile dell'auto nuova. Allora mi aspettavo una punizione assai severa, invece mio padre non mi punì ma mi sgridò soltanto.
Quel giorno mio padre si rivelò un caro amico.
Il mio papà
Ecco entrare papà in casa tutto bagnato! Oggi piove, ma il mio papà va lo stesso in moto perché dice: "Trovo prima il posto quando vado negli uffici". Si chiama Gianni.
Ha la corporatura leggermente robusta ed è abbastanza alto. Ha i capelli di colore nero, gli occhi di colore grigio-verde come il mare, il naso è normale, il viso è ovale. Porta gli occhiali come me. Io gli voglio bene perché è paziente, gioca volentieri e io a volte ne approfitto.
E' gentile, sensibile e non si arrabbia quasi mai.
Una domenica quando mi svegliai mio papà mi disse: "Preparati andiamo a giocare a tennis". Io mi preparai e partimmo. Arrivammo al campo di tennis e mi mostrò la racchetta nuova e le palline. Io non sapevo giocare ma lui con la sua pazienza e disponibilità mi disse come fare e pian piano imparai a giocare e adesso ci divertiamo un sacco.
Quella domenica non me la dimenticherò mai perché papà si è dimostrato veramente buono.
Il temi sono tratti dal libro "Il maestro sembra un clown" di Ercole Bonjean ed. CEI novembre 1996.
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