L'uccellino ferito
Da ragazzo andavo a caccia dal mattino alla sera. Mi avevano assicurato che se fossi riuscito a mettere un granello di sale sulla coda degli uccelli, li avrei poi catturati facilmente.
Una volta trovai in mezzo al viottolo di un bosco un uccelletto che cercava di scappare. Mi avvicinai pian piano, gli gettai sopra un pugno di sale e lo raccolsi. Era tutto coperto di piume verdi. La povera bestiola mi guardava con due occhi spauriti e gemeva. Vidi infatti che, nel suo piccolo petto, era conficcato un grosso spino.
Con cura infinita glielo tolsi e piano piano disinfettai la ferita. Subito l'uccellino era diventato allegro, ma io ero indeciso se lasciarlo andare.
Da tre anni andavo a caccia tutti i giorni e, poiché non avevo preso mai nulla, mi toccava sentirmi canzonare da quelli di casa. Ecco l'occasione per dimostrare a tutti la mia capacità di cacciatore.
Mentre ero così indeciso, lui mi guardava con i suoi occhietti vispi e dolci.
Infine, vinto dalla pietà, aprii la mano, ma quale fu la mia meraviglia, quando vidi che l'uccellino, invece di andarsene si posò sulla mia spalla.
D. Garrone
Analisi e comprensione del testo
- Come trascorreva le giornate l'autore del racconto quando era da ragazzo?
- Cosa gli avevano assicurato i suoi familiari?
- Cosa accadde un giorno?
- Perché l'uccellino gemeva dal dolore?
- In che modo il ragazzo lo aiutò?
- Come reagì l'uccellino?
- Perché il ragazzo non era sicuro di lasciarlo andare?
- Come mai il ragazzo lasciò andare l'uccellino?
- Cosa fece l'uccellino invece di fuggire?
Interpretazione del testo
- Anche tu avresti liberato l'uccellino? Perché?
- Prova anche tu a raccontare una storia simile a questa.
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