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La descrizione oggettiva e soggettiva: "La mia aula". La traccia del lavoro, i testi.

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La descrizione

La descrizione ci consente di conoscere, attraverso l'uso appropriato della parola, com'è fatta una persona, un animale, una cosa, un ambiente, descrivendone le caratteristiche e gli aspetti più significativi.
La descrizione può essere: oggettiva o soggettiva.

La descrizione oggettiva

La descrizione viene elaborata attraverso una serie di dati condivisibili da tutti, si tratta quindi di una descrizione impersonale

La descrizione soggettiva 

E' una descrizione personale dove l'autore esprime sensazioni, impressioni, opinioni, dandone una personale interpretazione.

La mia aula (descrizione oggettiva)

La mia aula è molto vasta, ci sono ventisette banchi e una cattedra. E' provvista di tre armadi zeppi di cartelloni, matite e fogli. Dalla parte che guarda la piazza si affacciano due enormi finestre poste sopra a due termosifoni, uno funzionante e l'altro no. L'aula è spesso illuminata da quattro lampadari al neon. Sulle due lavagne, una murale e una posta su un piedistallo, sono appoggiate due collane di conchiglie e di legno costruite da noi bambini. L'aula è decorata con graziosi contenitori che contengono i nostri disegni e cartine geografiche. Il pavimento è formato da piastrelle color oro e bianco piuttosto antiche. L'ultimo oggetto inserito nell'aula è stato un bidone giallo per la raccolta differenziata della carta che è sistemato sotto un banco dove vi sono tanti oggetti utili alla classe.

La mia aula ( descrizione soggettiva)

La mia aula è un'aula speciale lì ho trascorso ben due anni della mia vita dove ho imparato tantissime cose. All'entrata si vede una porta molto alta e piuttosto vecchia che ha qualche piccolo buco perché, secondo me, vive la più numerosa quantità di tarli esistente al mondo. Nella stanza vi sono due lavagne, una murale e una posta su un piedistallo. In mezzo alle due lavagne veglia una cattedra che viene spesso occupata da migliaia di quaderni, fogli, matite e libri degli insegnanti. Si affacciano alla piazza due finestrone, pensate che hanno i vetri talmente fragili che una volta li ha rotti un pallone. L'altra metà della classe è occupata da ben ventisette banchi più due armadi pieni di cartelloni. Le pareti sono colorate di un colore indefinibile: certi dicono che sono gialle e certi dicono che sono marroncine: io dico che sono di un color oro sporco.
Insomma la mia aula non è proprio nuova però ha qualcosa di speciale che la rende la più bella del mondo.

(Elena, classe quinta)

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