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Tra realtà e fantasia: la leggenda. Attività educativo didattiche per la scuola primaria.

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Quali sono i confini tra la realtà e la fantasia, tra la storia e la leggenda? Il divario è sottile e la metafora può diventare specchio del reale. Certamente le leggende stimolano il piacere di conoscere dei bambini e di conseguenza fanno leva sulla sfera motivazionale. 
Ve ne propongo alcune che potrebbero risultare utili come spunto per le attività educativo didattiche:

La leggenda della luna - Lettura e comprensione del testo

La leggenda di San Valentino - Lettura e comprensione del testo

La leggenda dell'estate di San Martino - Percorsi educativo didattici di apprendimento

La leggenda del girasole

La leggenda della passiflora

La leggenda della mimosa: un racconto per l'otto marzo, festa della donna

La leggenda della mammola

La leggenda del crisantemo

La leggenda delle lacrime del coccodrillo - Lettura e comprensione del testo

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Le filastrocche


La raccolta dei temi


Il testo narrativo


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Il testo argomentativo


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Argomenti di vario tipo


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Lettura e comprensione del testo


Antologia


Elementary school


Genitori e figli


La grammatica a fumetti


Le favole di Esopo: analisi ed interpretazione del testo


Le fiabe classiche


Le regole della grammatica e dell'ortografia


Leonardo da Vinci: lettura e comprensione del testo di favole


Le avventure di Pinocchio: lettura e comprensione del testo di tutti i 36 capitoli


Racconti, poesie e filastrocche, del maestro Ercole


Tracce per i testi di tipo narrativo, descrittivo, argomentativo



Il testo umoristico: attività educativo didattiche per la scuola primaria

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Un testo divertente, umoristico, è sicuramente particolarmente adatto a sollecitare l'attenzione, l'interesse, la comprensione dei bambini, su svariate tipologie letterarie: dal racconto, alla favola, dalla poesia o la filastrocca, all'elaborazione di temi. A tal fine vi propongo alcuni link che potrebbero essere di spunto per le varie attività didattiche:

Il testo umoristico: "Mal di pancia" - Analisi e comprensione del testo

"Il nocciolo" di Lev Tolstoj - Lettura, comprensione, ed interpretazione del testo - La similitudine nel testo narrativo

Le vocali - Filastrocca a rima baciata

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"Il punto interrogativo" filastrocca di Gianni Rodari

Storia della pulce e della scimmia di Ursula Wolfel

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Matematica classe prima

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Il sito didattica scuola primaria propone per la matematica in classe prima 68 post relativi all'intero anno scolastico. Il lavoro svolto si basa tutto sulla pratica dei percorsi educativo didattici di apprendimento direttamente dai quaderni degli alunni. Eccovi tutti i link, a disposizione delle colleghe e dei colleghi, in ordine temporale:

Anno scolastico 2015/2016, classe prima matematica - scuola primaria


Dentro e fuori


Sopra - sotto, in alto - in basso

Vicino e lontano

Aperto e chiuso

Alto e basso

Lungo e corto

Destra e sinistra

Pochi e tanti

Insiemi corrispondenti

Gli elementi dell'insieme

Il sottoinsieme

Insieme equipotente, insieme non equipotente

Gli elementi dell'insieme

L'insieme vuoto: lo zero

L'insieme unitario: il numero uno

Il numero due

Il numero tre

Il numero quattro

Il numero cinque

Il numero sei

Il numero sette

Il numero otto

Il numero nove

I numeri in colore

Linea dei numeri

Numero precedente e numero successivo

Maggiore, minore, uguale

Rappresenta con i numeri in colore: maggiore, minore, uguale.

Il più il segno che unisce, l'insieme unione

Rappresenta le addizioni con i regoli

Addizioni sulla linea dei numeri

Rappresenta con gli insiemi e i regoli sulla linea dei numeri

Rappresenta l'addizione in tre modi diversi

La sottrazione, il segno meno

La sottrazione sulla linea dei numeri

Calcoli attraverso gli insiemi

Addizioni e sottrazioni sulla linea dei numeri

Rappresentazione grafica del problema 

Problema con rappresentazione grafica sulla linea dei numeri

Il numero dieci

La decina

Gli amici del dieci

Formo la decina

Formo la decina e registro in tabella

Registrazione del numero undici in decine e unità

Disegno, formo la decina e registro in tabella

Rappresentazione di numeri con insiemi e sull'abaco

Tabella dei numeri, decine e unità

I numeri in parola, maggiore e minore

Dettato di numeri, ordine crescente, ordine decrescente

L'abaco, calcoli con decine e unità

Addizioni sulla linea dei numeri

Problema illustrato

Problema illustrato e con calcolo sulla linea dei numeri

Addizioni e sottrazioni

Problema con sottrazione sulla linea dei numeri

Addizioni e sottrazioni con i numeri in catena

Problema sulla linea dei numeri

Calcolo orale, rappresentazione grafica

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Problema con calcolo sulla linea dei numeri

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Decine e unità: esercizi relativi

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Ricordo alle colleghe ed ai colleghi che il motore di ricerca di Google, presente in Home page, permette di accedere a tutti i numerosi post pubblicati su tantissimi argomenti. Buona lettura!

Didattica scuola primaria: i post più popolari della settimana.

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Christmas poems for kids

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It’s Christmas

It’s Christmas, dear children
It’s here for everyone
For young and for old.
Jesus is born
Like many other kids
On this day into the world.
He brings you a gift,
Which is not a miniature train
He brings you a gift,
Which is not for simple play
He brings you a big kiss,
As big as Love itself is:
If you need it you can use it any day.

Ercole Bonjean

Translation by Chiara Amoretti


Christmas Present

“I want a big present, mum.”
“You can’t always get what you want.”
“I’d like only one present this Christmas.”
“You will get many presents, not just one.”
“But I only want one present.”
“What could you possibly want so desperately?”

“Maria’s cuddles to Baby Jesus!”

Ercole Bonjean

Translation by Chiara Amoretti

Suitable for I grade students.

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Analizzare e comprendere un testo poetico: "San Martino" di Giosuè Carducci: poesia, prosa, biografia dell'autore - Analisi, comprensione, commento, illustrazione del testo.

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Come iniziare a scrivere un buon tema: l'introduzione (l'incipit)

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Matematica per la scuola primaria: tutti i post del sito

Il testo di tipo fantastico: schema del lavoro.

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Creo un testo di tipo fantastico.

Attraverso lo schema svolgo un testo di tipo narrativo fantastico; in brutta copia lo rielaboro. In seguito ricopio in bella copia e invento un titolo adatto alla storia che ho scritto.

Traccia del lavoro

Personaggi

Pigrino, il mago Grammaticus, il maestro Ercole, i compagni di classe.

Ambiente

La scuola

Problema

A Pigrino non piace scrivere e il maestro Ercole è triste.

Soluzione del problema

Il maestro Ercole telefona al mago Grammaticus e gli espone il problema. Questi invia alla scuola una pozione magica con degli strani ingredienti: carote ortografiche, un pollo arrosto grammaticale, patatine fritte con estratto di analisi logica, un budino con essenza di coerenza del testo, fragole alla panna per le idee.

Conclusione

Alla mensa il maestro ercole offre a Pigrino il pranzetto ideato dal mago Grammaticus. Pigrino cambia volto e, appena ha terminato di mangiare, vuole scrivere una storia fantastica. E' una storia emozionante, ricca di colpi di scena. I compagni la leggono e rimangono stupiti, poi lo applaudono a lungo. Un' altra giornata, di quelle che non si dimenticano è trascorsa.




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Testi di tipo narrativo, descrittivo, argomentativo, umoristico: tutti gli schemi dei temi.

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Il sito didattica scuola primaria è ricco di materiale per la produzione di testi scritti, molti dei quali con la relativa traccia di lavoro. Eccovi una serie di link in cui ho raccolto temi di vario genere con il relativo schema di lavoro: 

Il testo di tipo fantastico: schema del lavoro

Analisi di testi descrittivi attraverso dati di colore, uditivi, olfattivi, le sensazioni provate. Le tracce per lo svolgimento dei temi.

Il testo narrativo fantastico: "La pozione magica" - Schema del racconto

Fiaba di Natale: "Gli aiutanti di Babbo Natale" - Schema del testo di fantasia

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Saper costruire un testo descrittivo relativo ad una persona: "Il mio maestro" - Schema di lavoro

Verifica di italiano per la classe quarta della scuola primaria. Scheda stampabile del lavoro.

Costruire un testo di tipo narrativo: traccia del lavoro.

La descrizione soggettiva ed oggettiva: schema per lo svolgimento del testo.

Il testo argomentativo: "L'automobile è un mezzo di trasporto molto comodo, però..." - Traccia del componimento

La descrizione degli animali. Tema: Il mio cane. Traccia di lavoro.

Scheda didattica relativa alla descrizione della persona: schema di lavoro.

Tema di tipo narrativo: schema del testo.

Il testo narrativo umoristico - Schema del testo per la scuola primaria

Schema relativo alla costruzione del testo argomentativo: "Il rispetto della natura".

Schema per la descrizione della persona

Il testo argomentativo: "I compiti per casa sono davvero necessari?"  - Traccia del lavoro, il tema svolto.

Il testo argomentativo: "La televisione, il computer, internet, i videogiochi, sono davvero un vantaggio del nostro tempo?".



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Il Natale a scuola: attività educativo didattiche di apprendimento.

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Le festività del Natale offrono molti spunti sia dal punto di vista didattico, sia educativo. Molto spesso si dice che la scuola italiana non è al passo coi tempi. Bene, ritengo invece che in alcuni casi sia meglio che la scuola non si uniformi, non diventi lo specchio deformato di una realtà volta all'immagine più che alla sostanzaalla forma più che al contenuto. In particolare le festività natalizie sono diventate principalmente un affare commerciale e diventano l'esatto contrario dell'autentico messaggio di pace e d'amore. E' il momento quindi di andare contro corrente e ritornare al significato etimologico della parola Natale che significa nascita, nascita di Gesù, ed esprime valori universali condivisibili dai credenti e dai non credenti: la pace, l'uguaglianza nella diversità, l'amore per se stessi e per gli altri, la solidarietà, sono valori dell'uomo in quanto tale. 
I bambini risponderanno in modo positivo, alle poesie, ai racconti, alle filastrocche, e magari apprezzeranno anche di più i regali di Natale sotto l'albero o il presepe. Tutto dipende da noi adulti.

Il Natale sta arrivando - Filastrocca a rima baciata

Fiaba di Natale: "Gli aiutanti di Babbo Natale" - Schema del testo di fantasia

"Babbo Natale" - Filastrocca a rima baciata

"La Befana" filastrocca a rima baciata - Lettura e comprensione del testo






































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Novembre: una poesia, una filastrocca, un racconto.

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Novembre

C'è un giorno che tutte le formiche escono dal bosco
a fare il fascio per l'invernata.
Sopraggiungono, di lì a poco,
le lunghe piogge autunnali,
simili a un gran pianto dirotto, interminabile.
È un pianto che sgorga a fiumi, a torrenti,
fa crescere il lago, solca le strade, rovina i ponti
e dilaga  per i campi ostinatamente verdi.
I muri si ricoprono di vellutina.
Quando più nessuno se l'aspetta,
un sole freddoloso, più prezioso dell'oro vecchio,
torna poi, ogni mattina,
a trovare le foglie gialle d'acacia
che piovono ancora sui davanzali,
le foglie secche dei platani
che il vento trascina lungo i viali.

Vincenzo Cardarelli

Novembre

A tratti versa qualche goccia il cielo,
qualche piccola lacrima smarrita

e la selva si scuote irrigidita
in un subito brivido di gelo.
Il colchico nei luoghi più deserti
poggia pensoso, e sotto i pioppi lunghi
sorgono, nel silenzio umido, i funghi,
che tengono sempre i loro ombrelli aperti;
e nei giardini taciti e negli orti
nascon, quasi piangendo, i fiori estremi,
i crisantemi per i nostri morti.

Marino Moretti


Due novembre

Quanti fiori di tanti colori: bianchi, gialli, rosati, violacei, azzurri come il cielo, in questa insolita giornata di novembre. Sono tiepidi oggi i raggi di un pallido sole; compare di tanto in tanto a riscaldarci, mentre gli alti cipressi controllano i passanti: con passo lento, in una lunga fila, si avvicinano per l'incontro con i propri cari. L'immagine sbiadita dei marmi è ricoperta da strisce dorate e solenni. In disparte una serie di croci senza nome, semplici, in legno povero, senza fiori. Solo i bambini fanno festa lì intorno, e giocano a nascondino, e corrono veloci per arrivare primi alla meta. Ora il luogo diventa un giardino colorato, si riempie di profumi e chiacchierii, di tanto in tanto una lacrima bagna la terra, vola tra le grigie nuvole una semplice preghiera.

Ercole Bonjean


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"Perché novembre è un mese triste?", breve poesia del maestro Ercole

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Perché novembre è un mese triste?

Non è novembre un mese triste:
se nel profondo vivi la vita, ami la vita.
Dipende da te, dipende da noi.
Persino la nuvola nera che aleggia nel cielo,
diventa tua amica.
Dipende da te, dipende da noi.
Trenta giorni da vivere: e il grigio si colora.

Ercole Bonjean

"Franti, cacciato via da scuola", tratto dal libro “Cuore” di Edmondo De Amicis

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Franti, cacciato via da scuola
21, sabato

Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re, e Franti rise. Io detesto costui. È malvagio. Quando viene un padre nella scuola a fare una partaccia al figliuolo, egli ne gode; quando uno piange, egli ride. Trema davanti a Garrone, e picchia il muratorino perché è piccolo; tormenta Crossi perché ha il braccio morto; schernisce Precossi, che tutti rispettano; burla perfino Robetti, quello della seconda, che cammina con le stampelle per aver salvato un bambino. Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male. Ci ha qualcosa che mette ribrezzo su quella fronte bassa, in quegli occhi torbidi, che tien quasi nascosti sotto la visiera del suo berrettino di tela cerata. Non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con qualcheduno, si porta a scuola degli spilloni per punzecchiare i vicini, si strappa i bottoni dalla giacchetta, e ne strappa agli altri, e li gioca, e ha cartella, quaderni, libro, tutto sgualcito, stracciato, sporco, la riga dentellata, la penna mangiata, le unghie rose, i vestiti pieni di frittelle e di strappi che si fa nelle risse. Dicono che sua madre è malata dagli affanni ch’egli le dà, e che suo padre lo cacciò di casa tre volte; sua madre viene ogni tanto a chiedere informazioni e se ne va sempre piangendo. Egli odia la scuola, odia i compagni odia il maestro. Il maestro finge qualche volta di non vedere le sue birbonate, ed egli fa peggio. Provò a pigliarlo con le buone, ed egli se ne fece beffe. Gli disse delle parole terribili, ed egli si coprì il viso con le mani, come se piangesse, e rideva. Fu sospeso dalla scuola per tre giorni, e tornò più tristo e più insolente di prima. Derossi gli disse un giorno: - Ma finiscila, vedi che il maestro ci soffre troppo, - ed egli lo minacciò di piantargli un chiodo nel ventre. Ma questa mattina, finalmente, si fece scacciare come un cane. Mentre il maestro dava a Garrone la brutta copia del Tamburino sardo, il racconto mensile di gennaio, da trascrivere, egli gittò sul pavimento un petardo che scoppiò facendo rintronar la scuola come una fucilata. Tutta la classe ebbe un riscossone. Il maestro balzò in piedi e gridò: - Franti! fuori di scuola! - Egli rispose: - Non son io! - Ma rideva. Il maestro ripeté: - Va’ fuori! - Non mi muovo, - rispose. Allora il maestro perdette i lumi, gli si lanciò addosso, lo afferrò per le braccia, lo strappò dal banco. Egli si dibatteva, digrignava i denti; si fece trascinar fuori di viva forza. Il maestro lo portò quasi di peso dal Direttore, e poi tornò in classe solo e sedette al tavolino, pigliandosi il capo fra le mani, affannato, con un’espressione così stanca e afflitta, che faceva male a vederlo. - Dopo trent’anni che faccio scuola! - esclamò tristamente, crollando il capo. Nessuno fiatava. Le mani gli tremavano dall’ira, e la ruga diritta che ha in mezzo alla fronte, era così profonda, che pareva una ferita. Povero maestro! Tutti ne pativano. Derossi s’alzò e disse: - Signor maestro, non si affligga. Noi le vogliamo bene. - E allora egli si rasserenò un poco e disse: - Riprendiamo la lezione, ragazzi.

Tratto dal libro “Cuore” di Edmondo De Amicis

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"Il tuono", poesia di Giovanni Pascoli

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Il tuono

E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto di una culla.
Giovanni Pascoli


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"La mia sera", poesia di Giovanni Pascoli

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La mia sera


Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!


Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.


E', quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.


Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Nè io ... che voli, che gridi,
mia limpida sera!


Don ... Don ... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra ...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era ...
sentivo mia madre ... poi nulla ...
sul far della sera.


Giovanni Pascoli



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Aspettando il Natale: "Una stella sulla strada di Betlemme", poesia di Boris Pasternak

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Una stella sulla strada di Betlemme

Era inverno
e soffiava il vento della steppa.
Freddo aveva il neonato nella grotta
sul pendio del colle.
L'alito del bue lo riscaldava.

Animali domestici stavano nella grotta.
Sulla culla vagava un tiepido vapore.
Dalle rupi guardavano
assonnati i pastori
gli spazi della mezzanotte.

E li accanto, sconosciuta prima d'allora,
più modesta di un lucignolo
alla finestrella di un capanno,
tremava una stella
sulla strada di Betlemme.

Boris Pasternak


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"Buon Natale", poesia di Alda Merini

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Buon Natale
A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.

Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.

Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
Alda Merini
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Scuola e immigrazione: poesie, filastrocche, temi.

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I temi, le poesie e filastrocche, presenti in questo post esprimono il punto di vista dei bambini sul tema dell'immigrazione. I lavori che vi propongo hanno ottenuto nel 2008 il premio "De Amicis", concorso di scrittura creativa intitolato "Dalle Ande agli Appennini".

La pelle

Pelle bianca come la cera
pelle nera come la sera
pelle arancio come il sole
pelle gialla come il limone:
tanti colori come i fiori.
Di nessuno puoi fare a meno
per disegnare l'arcobaleno.
Chi un solo colore amerà
un cuore grigio sempre avrà.

Valentina, classe quinta

Tema: “Racconto la mia esperienza con i compagni di scuola stranieri”

Fin dai primi anni dell'asilo ho imparato a conoscere bambini provenienti da paesi diversi dal mio.
Andando avanti con gli anni ho avuto la splendida opportunità di potermi confrontare quotidianamente con un sempre maggiore numero di compagni stranieri apprezzando molto spesso i loro caratteri e la loro cultura.
Nella mia famiglia sono sempre cresciuta con una educazione basata sul rispetto e, come dice sempre mio papà, sulla tolleranza.
Posso capire che non è sempre facile, soprattutto per le persone più anziane, capire questo nuovo mondo, questa nuova realtà.
Io devo ammettere di aver avuto qualche problema, qualche bisticcio, qualche parola non sempre gentile con alcuni di questi bimbi, non certo dovuti alla loro provenienza, ma solo, come avviene con tutti gli altri, per stupidi motivi e per piccoli egoismi che purtroppo tutti noi abbiamo.
Sono felice ed orgogliosa di aver conosciuto l'intelligenza di Nik, proveniente dall'Albania, la bontà d'animo di Amal, proveniente dalla Tunisia, la furbizia di Miriam, anch'essa di origine Nord Africana.
In questo momento non vorrei dimenticare altri nomi o altre facce, vorrei solo capire il perché di tante paure, di tanti dubbi che spesso mi capita di sentire nei discorsi delle persone adulte.
Io, con questa piccola ed umile lettera, vorrei dire loro che è bellissimo vivere e imparare conoscenze provenienti da nazioni diverse dalla mia, che è stupendo giocare, danzare ed abbracciare chiunque.
Mi sento realmente fortunata di essere in questi anni, anche per merito della famiglia e della scuola, ho potuto comprendere che è profondamente sbagliato avere timore e sospetto nei confronti dei cittadini extracomunitari ed è invece sicuramente giusto e soprattutto naturale avere rispetto dei diritti, della dignità, delle opinioni di tutti.

Chiara, classe quinta

La pelle

Pelle gialla, bianca, rossa o marrone
senza distinzione di colore.
Se vieni dall'America, dall'Africa, dall'Asia
o dall'Europa
di importanza ce n'è poca
e se adori diversi dei
sempre uno di noi sei.
Se un tesoro vuoi trovare
nessuna distinzione devi fare
e chi un solo colore adorare vuole
vedrà in modo diverso il sole

Giorgio, classe quinta

La speranza

Fuggono via dalla guerra, dalla fame
e dal terrore
con in cuore una speranza
di un futuro migliore
abbandonando la loro famiglia
e il loro paese natale
viaggiando per terra e per mare
affrontando pericoli disumani,
a volte incontrando anche la morte
in cerca di un domani
ma con una fede molto forte.
Purtroppo arrivati a destinazione
non trovano sempre una posizione.
Nei loro cuori tanto dolore, soli in terre lontane
con la disperazione e la fame

Giorgio, classe quinta

Sono qui!

È difficile spiegare cosa si prova a cambiare definitivamente vita. Si cerca sempre la via giusta, quella che ti fa sperare di trovare la serenità in un posto sconosciuto, pieno di difficoltà.
Non si può sapere cosa ti riserva il futuro. Affronti la sfida consapevole, come nel caso dei miei genitori, di poter fallire nell’intento di far crescere i tuoi figli al meglio possibile, nel dare loro una buona educazione e cercare di scegliere il proprio futuro in un paese in cui possono esserci prospettive migliori di vita. Non esiste una motivazione piacevole che ti porti a cambiare la tua vita e di conseguenza quella dei tuoi figli. Le motivazioni possono essere varie ma la più importante di tutte è quella di trovare un lavoro onesto che ti aiuti a vivere degnamente. Sono persone leali che, molto probabilmente, hanno vissuto nella povertà. La mia famiglia non era molto povera ma, purtroppo o per fortuna, i miei genitori hanno deciso lo stesso di provare a dare, a me e a mio fratello, una vita migliore. Per fare tutto ciò loro hanno dovuto e continuano tuttora a lavorare davvero molto, come tante persone oneste. La loro vita si è basata e si basa tuttora sulla voglia continua di renderci più sereni. Ne ho versate di lacrime i primi giorni quando sono venuta qua, in Italia, ma so bene che ora non mi posso lamentare di niente perché fortunatamente, quando si è piccoli, si apprende più facilmente, si ha la volontà di conoscere persone, imparare e, soprattutto di sorridere tanto! Quando non conosci nessuno e hai davvero necessità di qualcosa d’importante, non è facile trovare qualcuno che voglia davvero darti il suo appoggio senza ricevere nulla in cambio. La maggior parte delle persone a cui chiedi aiuto pretende sicuramente un riconoscimento materiale. Quando però, per caso, riesci a trovare la persona che è buona nell'animo, quella che si accontenta solo di renderti felice (magari sa quanto è difficile per te riuscire, per esempio, a trovare lavoro o, ancora più importante, una casa in cui non devi dormire in quattro persone nello stesso letto), ti senti la persona più felice di questo ingiusto mondo perché sai che tutto quello per cui ti stanchi prima alla fine viene ricambiato. Così facendo, puoi, dopo una giornata di duro lavoro, riuscire a sorridere e sai che per quella persona che ha voluto aiutarti, proverai profonda gratitudine e dovuto rispetto. Ricordo ancora bene, anche se avevo poco più di cinque anni, il viaggio lungo e rischioso che abbiamo trascorso in una piccola barchetta piena di persone che, probabilmente, come noi, andavano in contro a molte incertezze, ma nonostante ciò non si sono voluti fermare. Stringevo forte i miei genitori come se sapevo che da un momento all’altro potesse accadere qualcosa di terrificante. Per rasserenarli e per non far loro capire che ero a dir poco impaurita, facevo finta di dormire. Ma il tempo non passava mai. Avevo sempre più paura. Pregavo. Pio, alla fine siamo arrivati in una spiaggia. Non c’era nessuno, il buio che ci circondava e noi in cerca di una strada da seguire. Quella strada mi ha portata fin qua a raccontare la mia storia. Ora frequento l’ultimo anno di scuola superiore. Sono felice ma non so ancora cosa ne sarà del mio futuro … Spero solo di non dover più rivivere la stessa avventura.

Francesca, classe quinta

I bambini stranieri nelle scuole italiane

Negli ultimi anni la scuola italiana, compresa la nostra, si è tinta di tanti colori e di tanti nomi italiani e stranieri che l'insegnante pronuncia ogni mattina. Ogni classe diventa una piccola società dove si incontrano persone di culture diverse, ognuna con la propria lingua, la propria religione, le proprie tradizioni, le proprie culture e le proprie usanze, come nella nostra classe, dove noi bambini italiani conviviamo con compagni turchi, albanesi, tunisini.
La comunicazione non è sempre stata facile soprattutto a causa della lingua che i compagni stranieri hanno dovuto imparare più tardi e con qualche difficoltà, ma una volta superato l'ostacolo della lingua, è stato piacevole confrontarsi con le loro abitudini e usanze.
Abbiamo scoperto che lavorare insieme non è solo più piacevole, ma anche vantaggioso. Quando riusciamo a comunicare, giocare e lavorare insieme, con la voglia e la pazienza di conoscere il pensiero degli altri, le cose vengono meglio.
Purtroppo ancora troppe persone ritengono che i bambini stranieri abbiano una marcia in meno di quelli italiani e che da adulti non potranno permettersi di realizzare nel lavoro e di avere comunque una vita dignitosa, solo perché li considerano diversi, di serie B. E' proprio la scuola la prima piccola società, nella quale i bambini stranieri entrano in contatto con i bambini italiani, che deve dare una svolta importante per favorire un inserimento e un'integrazione serena e positiva.
Siamo tutti uguali anche se diversi, non importa il colore della pelle, è meglio essere diversi perché sarebbe noioso essere tutti uguali
Dobbiamo rispettarci e vivere in pace.

Alice, Anna, Valeria, Lucrezia, lavoro di gruppo classe quinta

Amal, una cara amica tenera e sensibile

Era il primo giorno di scuola ed in classe entrò una bambina che, dal colore della pelle, appariva subito straniera: fu in quel momento che il maestro ci presentò Amal.
Il suo sguardo sembrava un po' smarrito, era confusa e disorientata, si chiudeva spesso nei suoi pensieri.
Certo non è facile venire da un altro paese ed adattarsi subito alle usanze ed alle idee del nostro mondo occidentale.
Per qualunque bambino sarebbe uno cho cambiare da un giorno all'altro modo di vivere.
Questa bambina parlava a malapena la nostra lingua ed era un grosso problema comunicare con lei.
Amal è di statura media ed ha una corporatura robusta e per questo qualche volta i nostri amici maschi, non comportandosi da veri gentiluomini, la prendono in giro in modo poco simpatico e maleducato:questo atteggiamento suscita l'antipatia di tutti.
Al contrario, a nostro avviso, per la sua corporatura, appare particolarmente simpatica, molto educata, generosa e gentile.
Il suo viso è paffuto sempre sorridente e no si scoraggia mai. Ha enormi occhi che sembrano due nocciole, molto espressivi, dolci e profondi, divisi da un naso a patatina. Le labbra sono piccole e sottili, di colore roseo.
Amal si muove in modo incerto e timido, trasmettendo un po' di tristezza. Questo, secondo noi, è dovuto al fatto che viene spesso e ingiustamente derisa provocando in lei una forte insicurezza.
Non è un segno positivo, infatti dobbiamo farle capire che è uguale a noi.
Amal, nei nostri confronti, è sempre stata anche troppo brava, ci faceva mille regali in segno di amicizia: veramente troppi! Noi tanti regali non glieli abbiamo mai fatti e forse ha sempre un po' esagerato, probabilmente era un modo per entrare nel nostro “club” …
E' una bambina che non sa crearsi una propria personalità e cerca di assomigliare agli altri per farsi piacere, dovrebbe cercare nel suo cuore le cose che veramente le piacciono.
Una volta Amal era stata presa in giro dai maschi ed alcuni lo avevano detto al maestro: subito noi ragazze eravamo intervenute difendendo Amal come in una specie di processo: alcune bambine erano gli avvocati, altre la giuria, i bambini gli indagati, il maestro il giudice. Amal vinse la causa e i maschi, come pena, ebbero pesanti castighi. Amal rimase un po' mortificata a causa dei bambini, anche se erano stati poco rispettosi nei suoi confronti.
Per finire diciamo che Amal è una bambina troppo insicura di sé, anche se buona e gentile: deve imparare solo a sentirsi pari agli altri e cercare di capire che non deve migliorarsi perché è già quasi perfetta.

Sara, Elena, Miriam, lavoro di gruppo

Il gelato alla pace

Pelle gialla come il limone,
pelle bianca come la panna,
pelle nera come il caffè,
pelle rosea come la fragola:
"Gelataio voglio un quartetto!!
Senza l'ombra di dispetto!
Limone, panna, fragola, caffè
non siamo in tre.
Senza traccia di monotonia che pace sia".

Francesca, classe quinta                           

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