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Channel: Didattica Scuola Primaria
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Dettato ortografico per la classe quinta della scuola primaria sce, scie - Esercizio: "Per una volta il maestro sei tu"

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Dettato ortografico per la classe quinta della scuola primaria sce, scie
  1. Ho studiato con piacere la lezione di scienze.
  2. Ho apprezzato molto la scenografia dello spettacolo teatrale.
  3. Mia sorella frequenta il primo anno del liceo scientifico.
  4. L'acqua che scorreva nel ruscello era molto fredda.
  5. La conoscenza della grammatica migliora la nostra capacità di esprimersi in tutte le materie di studio.
Per una volta il maestro sei tu (correggo gli errori presenti nelle frasi)
  1. Leonardo da Vinci fu un grande artista e scenziato italiano.
  2. Mi sono appassionato allo studio delle scenze.
  3. La mamma ha miscielato vari ingredienti per preparare una gustosissima torta.
  4. Ho approfondito le mie conoscienze in campo geografico.
  5. Un magnifico rusciello porta l'acqua al mulino.
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Dettato ortografico per la classe quinta della scuola primaria - Uso corretto dell'apostrofo

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Dettato ortografico per la classe quinta della scuola primaria

Uso corretto dell'apostrofo

Ascolto, rifletto, scrivo, rileggo
  1. M'è parso di udire dei passi per le scale.
  2. Me ne vado a casa, m'è venuto un forte mal di testa.
  3. Ce ne andremo al cinema nel pomeriggio.
  4. Se n'era andato in mattinata perché s'era stancato durante l'allenamento.
  5. Alla festa non sono venuti né Marco né Laura.
  6. Ieri sera Luca s'era sbucciato un ginocchio per una caduta dal motorino.
  7. Se lo vedi digli che non l'ho dimenticato.
  8. Sono stato un po' di tempo ad osservare le rive del fiume Po.
  9. C'era una candela con poca cera.
  10. Non t'è venuta voglia di una tazza di tè?

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Leonardo da Vinci: un grande genio nella scuola primaria. Raccolta di favole per la didattica.

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Ricordo spesso quando il mio maestro ci ricordava di domandarci sempre il perché delle cose. Era solito ricordare come Leonardo da Vinci, grande genio universale italiano, si poneva continuamente delle domande per poi trovare delle risposte. Questa curiosità nel conoscere la ritroviamo nelle sue favole, particolarmente adatte per la scuola primaria, dalle quali si comprende come la grande intelligenza si coniuga spesso alla semplicità. 
"Leggere Leonardo da Vinci significa leggere noi stessi."
Analizziamo la seguente favola.



L'ostrica e il topo

Un'ostrica si ritrovò, insieme a tanti altri pesci, dentro la casa di un pescatore, poco distante dal mare.
- Qui si muore tutti - pensò l'ostrica guardando i suoi compagni che boccheggiavano sparpagliati per terra.
Passò un topo.
- Topo, ascolta! - disse l'ostrica. - Mi porteresti fino al mare?
Il topo la guardò: era un ostrica bella e grande e doveva avere una bella polpa sostanziosa.
- Certo - rispose il topo, che aveva ormai deciso di mangiarsela, - però ti devi aprire perché non posso trasportarti così chiusa.
L'ostrica si dischiuse con cautela e il topo, subito, ci ficcò dentro il muso per addentarla. Ma, nella fretta, il topo la mosse un po' troppo e l'ostrica si richiuse di scatto imprigionando la testa del roditore. Il topo strillò. La gatta lo udì. Accorse con un balzo e lo mangiò.

Leonardo da Vinci

Nella breve favola ritroviamo l'uomo che diventa vittima della sua stessa avidità. Questa, come altre storie, si presta ad un iter didattico indubbiamente positivo e coinvolgente.

Nel sito di didattica per la scuola primaria propongo delle favole di Leonardo con il relativo iter di apprendimento. Tutte le proposte per le attività educativo didattiche le potrete trovare al seguente link: Leonardo da Vinci

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"Il testamento di un albero", poesia di Trilussa

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Il testamento di un albero

Un albero del bosco
chiamò gli uccelli e fece testamento:
lascio i miei fiori al mare,
lascio le foglie al vento,
i frutti al sole, e poi
tutti i semetti a voi.
A voi poveri uccelli,
perché mi cantavate la canzone
nella bella stagione ...
Io voglio che gli stecchi,
quando saranno secchi,
facciano il fuoco per i poverelli.

Trilussa

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La raccolta dei temi


Il testo narrativo


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Scrittura creativa


"Il lavoro", filastrocca a rima baciata

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Il lavoro

Ogni giorno a lavorare
uomini e donne devono andare.
Va l'infermiere, va l'infermiera,
il cameriere, la cameriera.
Va l'operaio, va l'operaia,
il bottegaio, la bottegaia.
Va il contadino, la contadina,
il ballerino, la ballerina.
Va il bibliotecario, la bibliotecaria,
il segretario, la segretaria.
Se è svolta con serietà
è utile ogni attività.

M. Vanini

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"Il giorno più bello", poesia di Ercole Bonjean

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Il giorno più bello

Gira la ruota della vita,
in un allegro girotondo,
vola vola tutto il mondo.
Scoppia la pace,
nasce l'amore,
torna il sereno
in ogni cuore.
C'è grano per tutti
in questo giorno,
via ricchezza e povertà,
ma uguaglianza e libertà.
E' scomparso il dio denaro,
al suo posto una farfalla,
canta, ride, gioca, balla.

Ercole Bonjean


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Siamo finalmente giunti nel pieno dell'autunno! Nel sito sono numerosi i post dedicati a questo periodo dell'anno che ben si prestano numerose attività didattiche. Vi propongo pertanto di visionare il seguente link:

L'autunno: racconti, poesie, filastrocche, dettati, leggende, schema dei testi, per la didattica nella scuola primaria.

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Le schede di grammatica

Per la matematica sono presenti i lavori di tutto l'anno, per tutte le classi, dai primi giorni di scuola sino al termine dell'anno scolastico:

Matematica classe prima

Matematica classe seconda


Matematica classe terza


Matematica classe quarta


Matematica classe quinta


Ricordo alle colleghe ed ai colleghi che il motore di ricerca di Google, presente in Home page, permette di accedere a tutti i numerosi post pubblicati su tantissimi argomenti. Buona lettura!

Novembre: brevi unità didattiche di apprendimento.

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Educare alla pace, alla libertà, all'uguaglianza: racconti, poesie, filastrocche, leggende, testi di vario genere.

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Compito della scuola è quello di educare ai valori fondamentali della persona: la pace, la libertà, l'uguaglianza tra i popoli. Sono questi obiettivi irrinunciabili a cui la società tutta deve dare il proprio contributo. Le bambine e i bambini si rivelano molto sensibili a questi argomenti che incidono sulla sfera motivazionale, fanno da leva alla volontà, e offrono spunti straordinariamente coinvolgenti, trasversali a tutte le materie oggetto di studio. Nel sito sono numerose le attività educativo didattiche che affrontano questi argomenti. Ve li propongo quale spunto per le lezioni:

Giornata della pace della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse (4 
ottobre)

Scuola e immigrazione: poesie, filastrocche, temi.

Festa della Repubblica, 2 giugno

Come mai gli uomini muoiono in guerra?

Tema: Racconto la mia esperienza con i compagni di scuola stranieri

Breve unità didattica sul Natale: "Se io fossi Gesù Bambino vorrei che ... ".

San Francesco: attività educativo didattiche per la scuola primaria.

La leggenda dell'estate di San Martino - Percorsi educativo didattici di apprendimento

"Lettera a Gesù" poesia di Mario Lodi

Poesia per la pace, di Berthold Brecht

Attività educativo didattiche per la scuola primaria sul tema dell'immigrazione: racconti, poesie, filastrocche.

Tema: "L'amicizia" di Francesca Jupe

Una poesia per la pace: "La pelle"

Il gelato alla pace

"I due volti della Pasqua" poesia di Ercole Bonjean

"Un giorno qualunque", poesia di Ercole Bonjean

"Vola colomba bianca" poesia di Ercole Bonjean

Poesie e filastrocche di Natale per bambini della scuola primaria

Festa di Ognissanti: poesia per la Pace - Attribuita a San Francesco d'Assisi

"Ad un passo dalla costa" (proposta di lettura sul tema dell'immigrazione per la classe quinta della scuola primaria)

Il Cantico delle Creature - San Francesco d'Assisi (adattamento del testo per la scuola primaria)

La recita nella scuola primaria: “C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”. Una canzone per la pace.

"Il giorno più bello", poesia di Ercole Bonjean

L'estate: racconti, poesie, filastrocche, dettati, lettura e comprensione del testo, giochi per bambini.

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La scuola è iniziata da qualche giorno e con il suo arrivo è giunta la fine delle vacanze estive. Per diversi mesi dovremo dire addio ai bagni nell'acqua salata e cristallina, ai castelli costruiti con la sabbia in prossimità della battigia, alla compagnia degli amici vecchi e nuovi con i quali abbiamo trascorso tanti giorni di quest'estate straordinaria. Riprendere le attività scolastiche è stato comunque piacevole: abbiamo ritrovato i nostri compagni, i nostri insegnanti e, a poco a poco, riprendiamo il gusto d'imparare. Il ricordo dei giorni trascorsi si affievolisce mentre scopriamo nuove avventure nel mondo del conoscere.

(e. b.)

L' estate è sicuramente un argomento che stimola l'interesse delle bambine e dei bambini e può essere un ottimo spunto per lo svolgimento di varie attività educative. Eccovi una serie di unità didattiche da sfogliare:

Il mare - Lettura e comprensione del testo - Spunti grammaticali

La cicala e la formica: analisi ed interpretazione del testo

"Estate" di Hermann Hesse

"I doni", le quattro stagioni in una filastrocca di Angiolo Silvio Novaro

Le quattro stagioni: filastrocche a rima baciata ed a rima alternata

Alba d'estate di Lhi Pen

Ferragosto di Gianni Rodari

"Notte estiva" di Federico Garcia Lorca

"Calura" di Alceo

"L'estate è finita" di Emily Dickinson

Dettato ortografico per la classe quinta della scuola primaria

Estate (dettato illustrato)

Giochi per bambini: si gioca e s'impara divertendosi anche in estate 


"La fuga di Dante Alighieri", trasgressione letteraria di Ercole Bonjean

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La fuga di Dante Alighieri

Nella notte stellata udivo

l'incedere lento dei passi.

Nella notte stellata udivo

l'incedere lento degli step.

Dopo la riunione vi fu una pausa,

dopo il meeting vi fu un break.

Salutai con piacere il mio allenatore,

salutai con piacere il mio coach.

L'intramontabile infinito di Giacomo Leopardi.

L'evergreen infinito di Giacomo Leopardi.

Ciao, ciao, Dante!

Hello, hello, Dante! 

Ercole Bonjean


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Il mito classico: "Proserpina" - Analisi del testo e riassunto (classe quinta - prima media)

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Proserpina

Cerere, dea romana dei campi e dei raccolti, era rappresentata con le mani colme di spighe e di papaveri. Nelle sue feste si celebravano la gioia e l'abbondanza.
Ma un giorno l'unica sua figlia, Proserpina, fu rapita da Plutone, che la sposò e la condusse nel regno sotterraneo, in profonde grotte senza sole. Cerere, allora, si strappò la corona di spighe di grano e di colorati frutti e girò disperata per il mondo in cerca della figlia. Aveva rinunciato a proteggere la Terra.
In quel periodo i campi non diedero messi e sugli alberi non maturarono frutti. Perciò gli uomini, minacciati dalla fame, si rivolsero a Giove. Questi ordinò al re del mondo sotterraneo di lasciare che Proserpina tornasse da sua madre, ma Plutone non voleva che la sua sposa lo abbandonasse. Alla fine fecero un patto: ogni anno Proserpina avrebbe passato sei mesi nell'oscuro regno del suo sposo (sulla terra sarebbe stato il tempo dei rami spogli e dei gelidi campi) e sei mesi con la madre Cerere che, per la gioia, avrebbe di nuovo fatto germogliare e maturare il grano, fiorire e fruttificare gli alberi. Con Proserpina, sulla Terra, sarebbero tornati i giorni della primavera e dell'estate.

Analizziamo il testo ed elaboriamo un riassunto.
  • Chi era Cerere?
  • Cosa si celebrava nelle sue feste?
  • Cosa accadde un giorno a sua figlia Proserpina?
  • Da chi fu rapita e dove venne portata?
  • Come reagì Cerere? Dove si recò?
  • Cosa accadde alla Terra?
  • A chi chiesero aiuto gli uomini?
  • Cosa ordinò Giove a Plutone? Come reagì quest'ultimo?
  • Quale patto fecero?
  • Cosa fece Cerere? Cosa accadde alla Terra?
Cerere era la dea romana dei campi e dei raccolti e nelle sue feste si celebrava la gioia e l'abbondanza. Accadde che un giorno sua figlia Proserpina venne rapita da Plutone che la sposò e la condusse nel regno sotterraneo, in profonde grotte senza sole. Cerere non protesse più la Terra e girò disperata per il mondo in cerca della figlia; i campi non diedero più il grano e gli alberi smisero di donare i frutti. Gli uomini chiesero aiuto a Giove che ordinò a Plutone di liberare Proserpina. Ma Plutone non acconsentì. Fecero pertanto un patto: Proserpina avrebbe trascorso sei mesi  con la madre Cerere e sei mesi nel regno del suo sposo. Cerere, dalla gioia, fece di nuovo crescere il grano e fruttificare gli alberi. Con Proserpina tornarono sulla Terra la primavera e l'estate.

(classe quinta - prima media)

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Classe quinta italiano (intero anno)

Scuola media

"Autunno" di Herman Hesse - Analisi dei dati visivi presenti nel testo - Aspetti grammaticali

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Autunno

Le giornate erano tutte piene di sole: le mattinate di uno splendore abbagliante, i pomeriggi si spegnevano lentamente in una gamma di colori e a sera c'era una luce radiosa ... Il fogliame secco si ingialliva sempre più, le fronde delle acacie erano attraversate e irradiate da rami avvizziti su cui rilucevano foglioline di color oro vivo.

Hermann Hesse

Dati visivi
  • splendore abbagliante
  • luce radiosa
  • il fogliame secco si ingialliva
  • irradiate
  • rilucevano foglioline di color oro vivo
Individua i nomi ed i corrispondenti aggettivi qualificativi presenti nel brano.

giornate > piene

splendore > abbagliante

luce > radiosa

fogliame > secco

rami > avvizziti

color > oro, vivo

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Il testo scientifico: analisi e comprensione (la germinazione)

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La germinazione 

Quando un seme si trova in condizioni favorevoli di umidità, si imbeve di acqua, liberandosi del tegumento o testa e sviluppa la radichetta dalla quale si formeranno le radici e la gemma apicale o piumetta. Da questa nasceranno il fusto e le foglie.
I semi delle piante graminacee sono formati da un solo cotiledone o fogliolina embrionale, che fornisce il nutrimento fino alla comparsa della prima fogliolina o coleottile.

Analisi del testo

- Di che cosa si parla nel testo?
Nel testo si parla della germinazione.
- Quali parole vengono usate?
Sono utilizzati termini specialistici, specifici

Vocabolario:

germinazionein botanica, il ritorno alla vita attiva, in presenza di condizioni ambientali favorevoli, di organismi o di organi già in stato di quiescenza; concr. ( lett. ), germoglio.

graminacee: famiglia di piante Monocotiledoni, comprendente circa 8000 specie cosmopolite, per lo più erbacee, con fusto cavo diviso in nodi e internodi ( culmo ), foglie distiche, con lunga guaina, fiori a spiga, frutti a cariosside; molte specie sono cerealicole, altre foraggere, altre industriali per zucchero, cellulosa, alcol, fibre, ecc.

tegumento: il complesso dei tessuti di rivestimento di un organo o di un organismo.

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Lettura e comprensione del testo

"Il delfino", poesia per la scuola primaria

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Sorriso di delfino

Sul mare tutto l'anno
Ti muovi tra le onde, libero da ogni paura.
Ogni giorno soffi, spruzzi, scherzi ...
e un sorriso di delfino.
Venti su in alto accarezzano il cielo.
Sollevi il dorso, scivoli via,
nuoti libero, senza una meta,
con un sorriso di delfino.
Raggi d'arcobaleno dappertutto ...
Pieno di vita, libero come l'aria.
Nel sogno d'un navigatore c'è mai stato
il sorriso di un delfino?

C. Hillman - R.McGwinn - D. Crosby

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Matematica classe prima

Matematica classe seconda


Matematica classe terza


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Il mistero della vita di Ignazio Silone - Analisi e comprensione del testo

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Il mistero della vita

Una mattina scoprii, in una zolla di terra, un chicco di grano in germoglio.
In principio temetti che il seme fosse morto; ma dopo aver spostato il terriccio che l'attorniava, vidi una linguetta bianca che da esso usciva: una linguetta viva, tenera, dalla forma e dalla grandezza d'un minuscolo filo d'erba.
Tutto il mio essere, tutta la mia anima, si raccolse ad un tratto attorno a quel piccolo seme!
Quanto mi disperai, allora, di non sapere esattamente che cosa convenisse fare per aiutarla meglio a vivere.
Per ripararlo dal gelo vi aggiunsi sopra una manciata di terra: ogni mattina facevo sciogliere su di esso un po' di neve allo scopo di fornirgli l'umidità necessaria; e affinché non gli mancasse il calore spesso gli alitavo sopra. Quella zolla di terra, con quel piccolo debole tesoro nascosto, minacciato dai tanti pericoli eppure vivente, finì per rappresentare ai miei occhi il mistero della vita.

Ignazio Silone

Analisi e comprensione del testo
  1. Cosa scoprì l'autore una mattina?
  2. Cosa temette? 
  3. Come si accorse che il piccolo seme era vivo?
  4. Cosa fece per riparare il seme dal gelo?
  5. Come mai il bambino alitava sopra il seme?
  6. Cosa rappresentava quel piccolo seme per l'autore?

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Halloween - Filastrocche a rima baciata e a rima alternata per la scuola primaria

"Il mio paese": comprensione del testo - La metafora e la similitudine - La descrizione soggettiva ed oggettiva

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Il mio paese

Il mio paese è tutto fatto di casine che si tengono per mano strette sulla montagna e quando piove si raggomitolano come gattini che hanno freddo.
Quando c'è il vento al mio paese si sente il profumo del mare e quando non c'è vento non si sente nulla.
Alla domenica i vecchini vanno alla messa e la sera vanno a letto col cappotto perché hanno freddo.
Io quando ho qualche soldino lo porto a Don Michele che lo dà alla Madonna della Consolazione e quando ho qualche briciola di pane la etto sul muricciolo della chiesa dove vanno i passerini che hanno fame.
Al mio paese c'è una prigione, ma dentro non c'è nessuno perché sono tutti buoni e il barbiere fa la barba per niente a chi non ha i soldi per pagare.
Il mio paese è tutto bianco e sembra un chicco di zucchero sulla montagna un po' rosicchiato dai topi.

R. Battaglia

Comprensione del testo
  1. La descrizione è soggettiva od oggettiva? Spiega perché.
  2. Il testo si riferisce ai giorni nostri o a molto tempo fa?
  3. Individua tutte le metafore e le similitudini presenti nel brano ed evidenziale. 
  4. Trasforma il testo da soggettivo ad oggettivo.
Individuo le metafore e le similitudini

Il mio paese

Il mio paese è tutto fatto di casine che si tengono per mano strette sulla montagna e quando piove si raggomitolano come gattini che hanno freddo.
Quando c'è il vento al mio paese si sente il profumo del mare e quando non c'è vento non si sente nulla.
Alla domenica i vecchini vanno alla messa e la sera vanno a letto col cappotto perché hanno freddo.
Io quando ho qualche soldino lo porto a Don Michele che lo dà alla Madonna della Consolazione e quando ho qualche briciola di pane la metto sul muricciolo della chiesa dove vanno i passerini che hanno fame.
Al mio paese c'è una prigione, ma dentro non c'è nessuno perché sono tutti buoni e il barbiere fa la barba per niente a chi non ha i soldi per pagare.
Il mio paese è tutto bianco e sembra un chicco di zucchero sulla montagna un po' rosicchiato dai topi.

R. Battaglia

Se elimino le metafore e le similitudini il brano diventa di tipo oggettivo, ma meno piacevole da leggere.

Il mio paese

Il mio paese è tutto fatto di casine.
Quando c'è il vento al mio paese si sente il profumo del mare e quando non c'è vento non si sente nulla.
Alla domenica i vecchini vanno alla messa e la sera vanno a letto col cappotto perché hanno freddo.
Io quando ho qualche soldino lo porto a Don Michele che lo dà alla Madonna della Consolazione e quando ho qualche briciola di pane la metto sul muricciolo della chiesa dove vanno i passerini che hanno fame.
Al mio paese c'è una prigione, ma dentro non c'è nessuno perché sono tutti buoni e il barbiere fa la barba per niente a chi non ha i soldi per pagare.
Il mio paese è tutto bianco.

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La metafora 

La similitudine

La descrizione soggettiva

La descrizione oggettiva

"L'usignolo": il testo, lo schema della descrizione.

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L'usignolo

E' poco più grosso di un passero, di color bruno rossiccio, bianco grigio inferiormente. Si riconosce per il becco lungo e sottile, un po' compresso ai lati, con i margini taglienti, e un po' uncinato alla punta. Ha zampe alte, coda lunga.
E' un uccello migratore: arriva in aprile per ripartire in settembre, svernando poi in Africa. Vive nelle località ricche di cespugli, sul limitare del bosco e dei giardini. Costruisce il suo nido tra le foglie cadute sul terreno, in mezzo alle ceppaie di intricati cespugli dove il suo colore lo protegge, poiché si confonde perfettamente con quello delle foglie morte.
Quando qualche nemico gli si avvicina, subito lo sente per il rumore delle foglie secche smosse, ed allora, con un volo basso e rapido come una freccia, scompare in mezzo ad altri cespugli più fitti: non teme però l'uomo, e si lascia avvicinare facilmente. Procede in cerca di cibo salterellando con le ali abbassate ed agitando la coda: appena vede qualche insetto o vermicello, gli è sopra d'un balzo.
Il suo canto è melodioso, con grande varietà di trilli, e si ode dal mattino alla sera, nei mesi di maggio e di giugno.

G. Della Bella

L'usignolo

Schema del testo

Introduzione e aspetto fisico

E' poco più grosso di un passero, di color bruno rossiccio, bianco grigio inferiormente. Si riconosce per il becco lungo e sottile, un po' compresso ai lati, con i margini taglienti, e un po' uncinato alla punta. Ha zampe alte, coda lunga.

Comportamento

E' un uccello migratore: arriva in aprile per ripartire in settembre, svernando poi in Africa. Vive nelle località ricche di cespugli, sul limitare del bosco e dei giardini. Costruisce il suo nido tra le foglie cadute sul terreno, in mezzo alle ceppaie di intricati cespugli dove il suo colore lo protegge, poiché si confonde perfettamente con quello delle foglie morte.

Qualche episodio

Quando qualche nemico gli si avvicina, subito lo sente per il rumore delle foglie secche smosse, ed allora, con un volo basso e rapido come una freccia, scompare in mezzo ad altri cespugli più fitti: non teme però l'uomo, e si lascia avvicinare facilmente. Procede in cerca di cibo salterellando con le ali abbassate ed agitando la coda: appena vede qualche insetto o vermicello, gli è sopra d'un balzo.

Conclusione

Il suo canto è melodioso, con grande varietà di trilli, e si ode dal mattino alla sera, nei mesi di maggio e di giugno.

Prova tu ora a scrivere una descrizione, dell'animale che preferisci, seguendo l'esempio.

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La descrizione della persona
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